Venerdì 27/settembre: Partiamo di prima mattina
per il lungo trasferimento sotto una pioggia noiosa; passiamo Verona, Milano e
Torino, poi attraversiamo il tunnel del Frejus (che ci costa la bellezza di 56
€). Entrati in Francia sfiliamo Modane, Grenoble e Valenza alternando tratti
asciutti ad altri con forti piogge. Sfioriamo Avignone e per le 18 siamo in
Hotel a NIMES, che visiteremo domani mattina.
Sabato 28/settembre: Ci alziamo di buon’ora,
oggi la giornata è fresca, con un bel vento freddo ma almeno non piove; ci
portiamo in centro a ridosso dell’arena, un classico anfiteatro romano
risalente al 90 d.C., che però visitiamo solo dall’esterno. Ci spingiamo poi
fino alla Maison Carrée, un tempio romano di forma
esagonale costruito all’inizio del 1° secolo d.C. e
quindi fino alla torre dell’Orologio, il pieno centro storico. Riprendiamo la
macchina e ci portiamo a MONTPELLIER, parcheggiando in centro; siamo all’Ecusson, il quartiere più noto e vivace della città. Al
centro di trova la Place de la Comédie, una delle più
grandi aree pedonali d’Europa con l’Opéra Comédie,
uno dei più famosi teatri francesi, realizzato nel 1785. Ci portiamo poi in
periferia, visitando il Planet Ocean: un’odissea sottomarina e spaziale;
composto da più di 24 bacini che ospitano quasi 400 diverse specie animali e
garantisce la possibilità di vivere un’avventura coinvolgente a grandi e
piccini. L’hotel di stasera si trova a poca distanza.
Domenica
29 settembre:
In poco meno di un’ora arriviamo a SETE, importante porto commerciale e di
pesca nel Mediterraneo; nota come la Venezia francese, nei mesi estivi è una
vivace località di villeggiatura, mentre è un quieto rifugio dall’atmosfera
vagamente retrò nei periodi di minor flusso turistico. Da non perdere il Canal
Royal, il porto vecchio ed il quartiere di Pointe Courte. Un’altra ora di autostrada ed arriviamo a NARBONNE,
la più antica colonia romana della Gallia (tanto da essere soprannominata la
figlia maggiore di Roma fuori dall’Italia), oggi città dal ricco e variegato
patrimonio storico e culturale. Parcheggiamo in modo fortuito sul retro del
palazzo dell’arcivescovo, poi entriamo in zona pedonale ed in piazza del
municipio vediamo la Via Domizia, testimonianza dell’antica strada che
collegava l’Italia alla Spagna nel 2° secolo a.C.,
riscoperta solo nel 1997 e magnificamente restaurata. Ci portiamo fino al Canal
de la Robine, collegamento tra il fiume Aube e il
Mediterraneo, e poi ritorniamo a visitare la cattedrale di Saint-Just e
Saint-Pasteur. In radioso stile gotico, presenta un’architettura audace, con le
sue volte di oltre 40 metri; costruita tra il 1272 e il 1340, la cattedrale
rimase incompiuta, poiché i Consoli si rifiutarono, in quei tempi turbolenti, di
distruggere i bastioni per continuarne la costruzione. In meno di un’ora
arriviamo a PERPIGNAN, che però visiteremo domani; scendendo lungo la costa tra
il mare e la laguna di Leucate il paesaggio è
stupendo, costellato di piccole località di villeggiatura in mezzo ad una
vegetazione abbastanza aspra.
Lunedì 30
settembre:
Perpignan è una città dalla forte identità spagnola tanto da esser chiamata
spesso “la catalana” ed è l’ultima grande città francese prima di arrivare in
Spagna. In 10 minuti dal nostro hotel arriviamo in città e parcheggiamo a
ridosso della cittadella; attendiamo l’apertura dei cancelli e poi andiamo a
visitare il palazzo del Re di Maiorca. Iniziato prima del 1274 in stile tardo
romanico e completato dopo il 1300 in stile gotico, con la sua imponenza indica
chiaramente come Perpignan fosse un importante centro economico, politico e
culturale del Mediterraneo in epoca medievale. Il Palazzo si trova all’interno
della cittadella, formata dalle antiche fortificazioni costruite intorno al
castello reale; la sua struttura a forma di stella è un’eredità della visione
militare dell’architetto Vauban. Ci spostiamo poi a Le Castillet,
l’antica porta principale del recinto medievale che permetteva l’ingresso in
città; costruito nel 1368 in mattoni e marmo di Baixas,
fu trasformato in carcere tra il 17° e 18° secolo ed
attualmente ospita il museo Casa Pairal. Ci vuole poi
oltre un’ora per risalire lungo la costa ed arrivare a CARCASSONNE,
parcheggiando vicino alla porta Narbonness. Arroccata
su una collina della Linguadoca, è una spettacolare cittadella fortificata
medievale con una doppia cinta muraria, 4 porte e 52 torri; costruita in epoca
gallo-romana, vi vennero apportate migliorie architettoniche durante tutto il
medioevo, fino al completo restauro da parte di Viollet-le -Duc nel 19° secolo. All’interno della cittadella andiamo a visitare
per primo il “Castello del Conte”, costruito nel 12°
secolo dai Visconti di Carcassonne, i Trencavel;
notevole la sua struttura, con 9 torri ed un doppio recinto di bastioni, parte
del quale risale all’epoca gallo-romana. Passiamo poi a visitare il Museo
dell'Inquisizione che ripercorre la storia di questo buio periodo e presenta
diversi strumenti di tortura, utilizzati dal 12°
secolo fino alla Rivoluzione francese, sugli eretici, sui Catari o sulle
presunte streghe. Il nostro hotel di stasera è poco lontano dalla cittadella.
Martedì 01
ottobre:
Ci vuole quasi un’ora e mezzo per arrampicarci fino alle falde dei Pirenei ed
arrivare alla cittadina di FOIX, a circa 400 metri di altezza; il suo bel
centro storico è dominato dal castello, costruito sulla sommità della collina
probabilmente già nel 10° secolo. Durante la crociata
contro la cosiddetta eresia Catara, i conti di Foix riuscirono a destreggiarsi
ed il castello venne risparmiato dalla distruzione. Ci vuole un po’ più di
un’ora per ritornare in pianura ed arrivare a TOLOSA; capitale dell’Occitania e
suo principale centro culturale, è un importante polo dell'industria
aerospaziale europea. Con notevole difficoltà raggiungiamo il parcheggio che
avevamo individuato in pieno centro, subito sollo la Place du
Capitole, una piazza elegante interamente pedonale, sormontata dall’enorme
croce occitana, e circondata da graziosi edifici in mattoni rosa, simboli della
città, che ospitano il municipio, il teatro e il famoso Campidoglio. A circa 10
minuti a piedi c’è la Basilica di Saint-Sernin, uno
dei più grandi edifici romanici francesi; prende il nome dal primo vescovo di
Tolosa e la sua costruzione venne iniziata tra il 1070 e il 1080, per poi
riprendere nel 13° secolo, dopo un lungo periodo di
pausa. Altri 10 minuti ed arriviamo al Convento dei Giacobini, testimonianza
eccezionale dell’architettura gotica che custodisce le reliquie di San Tommaso
d’Aquino; edificio gigantesco, sobrio e originale, è un gioiello dell’arte
medievale con una chiesa unica nel suo genere. Austero all’esterno, colpisce
all’interno per la luminosità, la leggerezza delle volte e la doppia navata. Il
nostro hotel si trova nella zona dell’aeroporto.
Mercoledì
02 ottobre:
Ci mettiamo quasi mezz’ora sulle tangenziali che aggirano la città per arrivare
alla “Città dello Spazio”, un enorme parco scientifico e di divertimento per
scoprire e conoscere tutto sullo spazio, il volo, il tempo e il nostro pianeta.
All’esterno ci sono le visite ravvicinate ad alcuni veicoli spaziali a
grandezza reale, tra cui la stazione orbitante russa Mir,
la navicella spaziale Soyouz ed il razzo Ariane-5,
alto 53 metri. La dichiarata esposizione di velivoli leggendari di tutte le
epoche (Concorde, Caravelle, Super Guppy, A300B,
ecc.), con la possibilità di salire a bordo del Concorde e di entrare in un
simulatore di volo non sono più presenti, il che ci lascia nel complesso
abbastanza delusi e fa perdere buona parte dell’interesse per questa visita. La
giornata è uggiosa e continua a piovigginare, e decidiamo di non rientrare a
Tolosa; ci incamminiamo quindi verso Nord, fermandoci a Montaubane,
grosso centro dell’Occitania con quasi 60,000 abitanti.
Giovedì 03
ottobre:
Partiamo con calma e ci impieghiamo un’ora e mezzo per arrivare a RACAMADOUR,
cittadella della Fede e famoso luogo di pellegrinaggio sin dal 12° secolo; la cittadina è abbarbicata a vari livelli sul
lato della scogliera, aggrappata alla roccia a 120 metri sopra il canyon. Data
la scarsità di parcheggi, conviene portarsi alla sommità del canyon,
parcheggiando a ridosso del Castello (park P2) e poi scendere con l’ascensore
(anche a piedi, per chi vuole) che vi lascia direttamente al saltuario. I vari
edifici religiosi: sono tutti raggruppati nello stesso luogo, sul Parvis des Eglises, ben in alto sopra il
borgo, per mostrare tutta la loro grandezza ai pellegrini. La Cappella di
Notre-Dame – distrutta durante le guerre di religione e poi ristrutturata nel 19° secolo – contiene una campana del 9° secolo e la famosa
Madonna Nera, una piccola sagoma in legno nero risalente al 12° secolo. Sotto
la Basilica di Saint-Sauveur si trova la Chiesa di
Saint-Amadour, con la reliquia del santo omonimo. Dal
santuario si scende attraverso la scalinata monumentale di 233 gradini (ma oggi
aggirabile con un comodo ascensore) al borgo medievale che si snoda lungo
un’unica via, affollata di turisti, negozi e ristoranti. L’intera visita
richiede almeno un paio di ore e poi ci mettiamo un po’ più di un’ora,
attraversando splendidi paesaggi e dolci colline, per arrivare a Cahors, dove
facciamo tappa.
Venerdì 04
ottobre:
La strada scorre tranquilla tra dolci paesaggi e dopo quasi un’ora e mezzo
arriviamo ai piedi di CORDES-SUR-CIEL, una delle più antiche bastides dell’Occitania, le cittadine medievali arroccate e
spesso fortificate; fondata nel 1222 da Raimondo IV conte di Tolosa, è
abbarbicata su una cresta rocciosa. I parcheggi scarseggiano e sono comunque
molto lontani dal borgo, senza più il servizio di navetta fermo per il
fine-stagione; siamo quindi costretti a rinunciare alla visita, limitandoci a
fotografarla dal basso. Da qui in circa mezz’ora arriviamo ad ALBI,
parcheggiando in pieno centro; la città è dominata dalla magnifica cattedrale
episcopale, uno dei più grandi edifici in mattoni cotti del mondo. Con i suoi
113 metri di lunghezza e 35 di larghezza, insieme a un campanile alto 78 metri,
colpisce per le sue proporzioni mastodontiche e il suo colore inconfondibile;
imperdibile anche il coro, un tripudio di merletti in pietra che comprende
circa 200 sculture di angeli musicali, santi e figure religiose, finissime
statue in pietra cesellate con maestria. Il Ponte vecchio – uno dei pochi ponti
di origine medievale ancora in uso – è chiuso per manutenzione e nascosto alla
vista; la collegiata di Saint-Salvi, intitolata al primo vescovo della città,
fondata nell’11° secolo, è una delle più grandi chiese
romaniche della regione albigese. Palazzo Berbie,
costruito nel 13° secolo a ridosso della Cattedrale, è
uno dei più antichi castelli di Francia; al suo interno è ospitato il museo
Toulouse-Lautrec che raccoglie la più grande collezione al mondo di opere del
pittore. Ancora un’altra ora di strada per arrivare a Castres, nostra tappa
odierna.
Sabato 05
ottobre:
Iniziamo il lungo ritorno con un centinaio di km su strade abbastanza
scorrevoli fino a Bezier, dove finalmente entriamo in autostrada. Fino a Nimes
seguiamo il percorso dell’andata, poi deviamo verso Est passando Arles,
Salon-de-Provence, Cannes e Nizza; entriamo in Italia, passiamo Ventimiglia e
ci fermiamo a Santo Stefano al mare, poco dopo Arma di Taggia.
Domenica 06
ottobre:
Rientriamo in autostrada poco prima di Imperia, a Voltri scegliamo di prendere
la A26, più recente e più scorrevole, piuttosto che proseguire fino a Genova e
prendere poi la “vecchia” A10; ma stavolta non è una bella scelta e gli
infiniti cantieri, uniti al traffico domenicale, ci fanno perdere oltre
mezz’ora in code chilometriche. Ridiscesi in Piemonte, il traffico è un po’ più
scorrevole, passiamo Tortona, Piacenza, Cremona, Brescia e Verona e poco prima
delle 17 siamo a casa.
NOTA: foto e diario completo saranno pubblicati al rientro – restate in
contatto.